Indagini diagnostiche sui materiali del cunicolo

Elisa Franzoni
Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali DICAM

Una rilevante attenzione è stata rivolta alla valutazione della natura, del degrado e della consistenza odierna delle strutture murarie dei cunicoli, soprattutto in ragione della forte umidità e dei percolamenti di acque presenti.

Sono state eseguite indagini diagnostiche di laboratorio su campioni prelevati in varie zone. In particolare sono stati analizzati campioni di laterizi, malte di allettamento, intonaci e concrezioni.

La caratterizzazione chimico-mineralogica ha fornito preziose informazioni sui materiali storici, il che consentirà la formulazione di materiali compatibili per il restauro. Si tratta di laterizi che presentano una porosità assai elevata, seppure piuttosto tipica per i laterizi storici bolognesi, ed un contenuto non trascurabile di carbonato di calcio (che di solito denota una temperatura di cottura non elevata, ma che in questo caso potrebbe anche essere ascrivibile all’acqua di infiltrazione). Le malte di allettamento analizzate presentano formulazioni simili tra loro e tipiche delle malte storiche della città di Bologna, essendo costituite da legante a calce con aggregato essenzialmente quarzoso-feldspatico.

La determinazione dell’umidità ponderale nei materiali, della natura e quantità dei sali solubili presenti e della composizione delle concrezioni ha permesso di identificare l’origine dell’acqua presente nelle sottostrutture e definire linee guida per il loro risanamento.

Tutti i campioni di malta e di laterizio, prelevati in diversi punti delle murature, si presentano sostanzialmente saturi di acqua. L’acqua presente nei materiali appare provenire principalmente da infiltrazioni dall’alto, come confermano la bassissima percentuale di sali solubili nei materiali e la presenza di stalattiti calcaree nelle volte.

Tale percolazione di acqua sembra avere nel tempo impoverito le malte di allettamento (a base di calce) della loro frazione legante, contribuendo al degrado delle malte stesse, che si presentano in molti punti disgregate.

È necessario quindi un intervento per rendere i locali sotterranei non più soggetti a dispersione di acqua, sia essa proveniente dall’impianto di alimentazione della fontana, sia essa di tipo meteorico.

1) Punto di prelievo del campione di intonaco in corrispondenza della nicchia sotto la statua con la targa dedicata a Pio IV.
2) Punto di prelievo del campione di malta dell’incannucciato per le indagini diagnostiche sui materiali del cunicolo verso Via D’Azeglio.