L’avanzamento dei lavori, gli esiti delle nuove indagini, i prossimi interventi
Proseguono i lavori all’interno del cantiere della Fontana del Nettuno. Nascosti da pannelli e ponteggio, ingegneri, tecnici e restauratori stanno lavorando per restituire il simbolo di Bologna alla sua città.
La pulitura sui bronzi della statua e sui marmi del basamento sono, per il momento, conclusi, si dovrà procedere ad una stuccatura e trattamento finale che si potrà effettuare solo a lavori interamente conclusi, in assenza di polveri. Per questa fase conclusiva verrà rinnovata la convenzione con l’ISCR.
In questi giorni ingegneri e restauratori si stanno concentrando sul consolidamento sia della statua che del basamento e per giungere a soluzioni adeguate si stanno eseguendo ulteriori indagini.
Dai recenti studi indagini con il georadar e dalle endoscopie effettuate si è riscontrato che tra le lastre in materiale lapideo e la struttura in laterizio di supporto vi sono dei “vuoti”; che dovranno essere ulteriormente indagati; si sta procedendo a un perfezionamento del rilievo dall’interno per giungere a una progettazione degli interventi strutturali, che verranno redatti dal Comune di Bologna, con il supporto analitico dell’Università.
Un altro elemento oggetto di studio è la stabilità del Gigante. Attualmente la scultura è ancorata al basamento tramite due perni metallici ancorati a una catena collocata nella parte alta del “castellum”. Gli elementi metallici sono in uno stato di degrado avanzato, si dovrà quindi procedere alla verifica della resistenza dell’ancoraggio presente e valutare soluzioni di ancoraggio alternative se dovesse rendersi necessario.
A inizio maggio è stato rimosso gran parte del vecchio impianto idraulico. I restauratori hanno eliminato lo strato di impermeabilizzazione della vasca della fontana e stanno proseguendo con i lavori di restauro del cunicolo che anticamente collegava la Fontana con la cisterna della fonte Valverde (cosiddetta “bagni di Mario”).
La potenza dell’impianto idraulico, che verrà aumentata quasi del doppio, garantirà un disegno dei getti d’acqua del tutto simile a quella disegnata dal Laureti nel 1563.
Per ultimo, in previsione di una futura buona conservazione, si è deciso di non installare un impianto anti-piccione ma di procedere ad una manutenzione più assidua per la quale l’ISCR redigerà un vero e proprio manuale.